venerdì 27 maggio 2011

Maggio legnoso

Non ho trovato termine migliore per giustificare queste tre settimane di assenza dal blog.

C'è stato tempo per tutto, sia nella corsa che nella vita, momenti di euforia e di tristezza, giorni di duro allenamento e giorni di allenamento pari a zero.

Mi sembra un percorso ben variegato se potessi descriverlo con l'altimetria di un trail, fatto di discese tecniche e salite dure, con pochi piani dove poter tirare il fiato.

Potrei sintetizzare con "Tutto è relativo" e, come sempre, continuare a spingere al mio massimo, per arrivare in cima all'ennesima salita.. perchè in fondo si tratta di una sfida, dove ovviamente non vale arrendersi.

sabato 7 maggio 2011

X-Socks - Calze al top

Pensavo che le calze contassero relativamente poco, fino a che ho provato sulla mia pelle l'efficacia delle calze in oggetto.

Certo, sicuramente il costo è superiore ai pacchi di calze di spugna in offerta al mercato rionale, però la qualità è di un altro pianeta.



Hanno diverse particolarità, innanzitutto hanno un verso, esiste la destra e la sinistra, in quanto la calza è fatta di materiali diversi a seconda della zona del piede, questo assicura una vestibilità sempre perfetta e si evitano i fastidiosi "grumi" che fanno le calze all'interno delle scarpe quando non sono proprio perfette sul piede.
Inoltre le calze sono elasticizzate e favorscono il riflusso del sangue dal basso verso l'alto, favorendo così, almeno in teoria, la circolazione del sangue stesso.
Quando il piede si bagna non trattengono per nulla acqua, per cui la sensazione anche dopo un guado è quella di avere il piede asciutto e la scarpa bagnata, questo previene una gran quantità di vesciche.

Personalmente me ne sono fatto una scorta, in modo da averle sempre ai piedi, ho praticamente abbandonato il calzino standard, sarà magari anche una questione psicologica ma mi trovo veramente benissimo e trovo che il polpaccio fasciato mi dia meno fastidio nella corsa e subisca una sorta di massaggio che alla lunga lo agevola nello sforzo.

Beh, cari amici, ora non vi resta altro che provarle, assolutamente consigliate!

Ecco il sito dove troverete altre info www.x-socks.com/

mercoledì 4 maggio 2011

L'Innominato Parte III

La belva cresce, il conto alla rovescia sta volgendo al termine. In questa serata di riposo podistico e di rigenerazione ecco che andiamo a visitare il gatto, ancora senza nome!

E' nettamente in forma, non smette di giocare nemmeno per un secondo, ma sembra quasi riconoscerci appena ci vede.

Conferma le sue doti di scalatore e lo scopriamo essere anche un animo battagliero, bene così! Eccolo qui, in una delle rare foto non mosse :)

martedì 3 maggio 2011

Naglfar e i pensieri

Spesso ci chiediamo cosa passa per la testa di un corridore nel corso di uno sforzo che si protrae a lungo, magari per tre, quattro, cinque ore o più ...

Pensiamo a quei momenti liberi passati sul divano senza aver davanti il Grande Fratello sullo schermo a LED da 60 pollici, quanti pensieri, quanti ragionamenti, quante idee che si accavallano una sull'altra.. figuriamoci mentre uno è li su una ciclabile, in un bosco.. ma cosa penserà mai?

La risposta è molto semplice e scontata, mi sembra proprio che il primo pensiero sia LA CORSA.

Non siamo di fronte a persone passive, ma a esseri che sono in continuo ascolto del proprio corpo, il respiro, il cuore, i legamenti, i muscoli, tutte quelle cose che in condizioni normali sono "a riposo" e che invece nella corsa risultano messe a dura prova.

A volte ci si arriva ad interrogare in maniera specifica per essere sicuri di non sottovalutare od ignorare nulla, applicando la propria esperienza ad ogni singolo passo e ad ogni singolo messaggio che arriva dalla struttura fisica.

Inoltre bisogna stare attenti anche al paesaggio, specie nel trail, ogni singolo sasso, pianta, buco, zolla di terra va analizzata e interpretata, in modo da utilizzarla al meglio per la spinta o anche solo per rimanere in equilibrio.

Il tutto inondato da un mare di musica, dove le canzoni sono le più adatte a quel particolare momento e dove anche le note devono andare in armonia con il paesaggio e con le sensazioni che avvolgono il corridore.

A volte si apre uno spiraglio di tranquillità in cui si affaccia qualche finestra di vita, qualche voce dal mondo normale, che probabilmente si è infilata in qualche tasca dello zaino. Mentre si corre è tutto diverso, più ovattato e stemperato, i pensieri veleggiano più in fretta e non si fanno infangare dai problemi, ma li osservano dall'alto e ne delineano meglio e più in fretta i contorni, prima di trovarsi di colpo concentrati a gestire una salita o a saltare da un sasso all'altro in discesa...

Stasera ... che sera!!!!

Avrei pagato anche qualcosa per vedere la mia faccia stupita, mentre mi toglievo il lettore mp3, che osservava incredula il numero sul display del garmin.

5:38 di passo medio!!!! Ero andato bene, sia in salita, dove avevo stretto i denti per non mettermi a camminare, che in discesa, dove ero riuscito a dare fluidità alla corsa...


.. ma mi immaginavo un tempo medio sopra ai 6 minuti a Km.. e invece ... !!!!!

Sicuramente nulla di che, però sono veramente contento e gasato. Mi sono anche studiato per bene il percorso della LUT scomponendolo fino alle singole salite/discese .. e non è poi così impossibile.

Ora finisco il mio allenamento combinato, lavatrice, stendino e poi finalmente... in branda! :)

domenica 1 maggio 2011

Sasso Marconi - Monte Adone - Sasso Marconi

L'uscita di oggi è stata interessante, anche se ho dovuto rivedere un attimo i miei piani a causa di un sonno ciclopico, che mi ha scombussolato tutti i piani del week end (scusa Pietro).

Il percorso è un tratto della Via degli Dei, il tracciato che collegava ai tempi dei romani le città di Bologna e di Firenze.

Ho lasciato la macchina a Sasso Marconi e da li mi sono diretto a quella che a mio avviso è la cima più bella del versante emiliano del tracciato, il Monte Adone.



Dal parcheggio ci si dirige sotto i ponti dell'autostrada e poi subito su un sentierino che porta ai Prati di Mugnano, da li si imbocca una carrareccia che attraversando boschi e prati porta fino alla base del Monte Adone.
A causa di un bivio un pò strano, dove due sentieri si dirigono verso destra (e andrebbe preso i primo, il più piccolo) prendo il secondo, più largo, e mi faccio una vallata in più, arrivando poi alla cima del monte dall'altro versante che non avevo mai affrontato (grazie al gentilissimo signore che mi ha fatto passare da casa sua per accorciare il giro).

Rimango quasi un quarto d'ora fermo in cima a gustarmi il panorama che, autostrada a parte, è mozzafiato, la cima si trova lungo il contrafforte pliocenico e sembra quasi di essere sul ciglio di un canyon.

Lascio una dedica sul quadernetto ben custodito dalla croce e poi ritorno indietro, seguendo il percorso corretto.

Ho avuto anche due incontri ravvicinati con dei cani, il primo ha fatto una mossa strana, sembrava quasi volesse farmi cadere, poteva sembrare un azzannamento del polpaccio, ma ho solo sentito la sua zampa sulla mia tibia.. mah, forse voleva solo giocare (si è guadagnato un pò di calci in culo da parte del suo padrone).
Il secondo invece era una specie di cane lupo bellamente libero che mi ha seguito per un pò, appoggiando il suo naso alla mia mano (ho temuto per un attimo il peggio).

Quindi tutto bene, molto simpatici i siparietti avuti con altri ragazzi, biker o trekker, con i quali si cercava sempre di trovare la via giusta :) E' stata proprio una bella uscita rigenerante!