domenica 25 agosto 2013

Brooks Cascadia 8

Proseguo nella mia collezione di Cascadia, che raggiunge con la 8 il quarto elemento. Ho atteso di mettere in seria difficoltà il primo paio (circa 700 km già macinati) prima di comprarne ieri un paio nuovo e scrivere la recensione.
Rispetto alle Cascadia 5 la scarpa è rimasta sostanzialmente la stessa (per fortuna) ma affinata nei dettagli.
Personalmente mi trovo benissimo con le Cascadia perchè presentano un carattere meno marcato di altre sue concorrenti. La suola non è troppo rigida e permette di avere sempre una buona sensibilità sul terreno, la tomaia è resistente anche agli sfregamenti contro le rocce e la pianta della scarpa non è ridotta come in altri modelli, con grande gioia delle unghie dei piedi!
La 8, a mio avviso, è stata migliorata nella suola, che garantisce un migliore grip quando il fango aumenta (la 7 tendeva un pò troppo a scivolare).
L'ammortizzazione è ottima, inizia a decadere dopo 600 km, sempre però rimanendo a livelli accettabili.
Il sistema di allacciatura è buono, le asole aggiuntive consentono di far scorrere meglio i lacci e la scarpa si stringe bene attorno al piede senza dare noia.
Non esiste nemmeno per la 8 la versione in gore-tex, ma la traspirabilità della scarpa consente di scaricare bene l'acqua in situazioni particolari (pozzanghere, guadi) in modo da ritrovarci i piedi asciutti dopo pochi minuti di corsa.
Certo che quando ci troviamo in mezzo ad un diluvio ... beh .. li c'è poco da fare, ci vorrebbe la versione in gore (nel caso qualcuno della Brooks stesse leggendo questo post).
Altra variazione che si nota dopo pochi chilometri è l'abbassamento del differenziale punta/tacco, che consente una spinta più agevole e reattiva del piede.
Che altro dire, consiglio a tutti questa scarpa, sia per il trail running che per il trekking. E' una ottima scarpa, molto semplice da portare perchè derivata dall'esperienza stradale di brooks, che la rende più simile a ad una scarpa da corsa che non ad uno scarpone da trekking.
Riassumendo, un bel 9 e mezzo non glielo toglie nessuno, per il 10 aspetto il prossimo modello, che sarà di sicuro ulteriormente ottimizzato :)

venerdì 23 agosto 2013

CCC (Courmayeur Champex Chamonix) - Meno 7 Giorni



Ecco che è arrivata l'ultima settimana, iniziano i pensieri tipo "tra 7 giorni sarò già partito", "chissà come andrà?" "arriverò mai in fondo?".
Devo ammettere che essere al cospetto della montagna più alta dell'Europa centrale fa il suo effetto. Ad aumentare il pathos contribuisce anche l'organizzazione mastodontica, che prevede 4 gare quasi in contemporanea nella stessa zona, convogliando circa 6000 atleti nei dintorni di Chamonix.
Venerdì alle 9 verrà dato il via, in tre tranches, dopo di che rimarranno 100,7 km e 6100 metri di dislivello positivo (dopo il lieve allungamento del percorso) da affrontare.
I sentieri della Val d'Aosta, con la loro dolcezza, mi hanno sempre affascinato. Avrò modo di viverli sia di giorno che di notte, spero di essere all'altezza di questa impresa. Spero di poter assaporare appieno quello che la natura vorrà concedermi.
Come sempre, l'importante sarà arrivare in fondo e potersi godere la soddisfazione più grande, quella di raggiungere la piazza di Chamonix e lo striscione dell'arrivo.
Sarà una grande avventura!

mercoledì 14 agosto 2013

Parole che lasciano il segno ...

Troppo facile ricercare dei parallelismi tra la vita e la corsa.
Con il passare dei chilometri il cervello si abitua ad accostare queste due realtà e ad osservarle sotto la medesima prospettiva.
Immagino sia proprio per questo che alcune frasi riescono ad emozionarmi più di altre, perchè arrivano dalla corsa e si possono adattare facilmente alla vita.
Le frasi che ho nella testa sono di Stephane Brosse, recentemente deceduto nel corso della traversata della cresta del Monte Bianco, mentre seguiva Kilian Jornet Burgada nella ennesima sfida al limite delle capacità umane.
Le sue parole, contenute anche nel cortometraggio a Fine Line, lasciano il segno.
Stephane dice che la libertà è la possibilità stessa di scegliere. Di decidere quello che sarà nella nostra vita. Inoltre fa notare che la felicità è ovunque, ci circonda in ogni momento, ma bisogna saper osservare attentamente per coglierla. Molto spesso finiamo per accorgercene troppo tardi.

In queste due frasi a mio avviso è racchiuso il significato di tutto, perché felicità e libertà sono due ingredienti fondamentali di quella che è per me la vita ideale. Forse la vita ideale di qualsiasi essere che cammina su questa terra.
La stessa scelta di confrontarsi con nuovi limiti, del mettersi in discussione giorno dopo giorno, si sposa alla perfezione con le sue parole.
Quella spinta che ci porta a spostare un passo più in avanti il limite è il frutto di una scelta, razionale od emotiva, che ci fa sentire realizzati, liberi e in sintonia con la natura.
Natura che a volte ci abbraccia amorevolmente ed altre volte ci scaccia in malomodo, sbattendoci in faccia la nostra condizione di esseri impotenti e mortali.

Sono parole strane, che ai più suoneranno inutili, che costituiscono però la spina dorsale del mio modo di vivere che condivido con tutti quelli che ancora riescono ad emozionarsi e a soffrire, ricercando la propria felicità nella maniera più semplice ed essenziale possibile, il contatto con la natura.

Voglio vivere da uomo libero, voglio scegliere.
Consapevole dello sbigottimento che leggerò negli occhi di molte delle persone che mi incontreranno e giudicheranno, gli occhi di chi si ferma solamente all’apparenza.
Estasiato dell’amore che percepirò dal cuore di quelle persone che mi accompagneranno, ognuno a suo modo, in questa splendida avventura che è la vita.

lunedì 12 agosto 2013

Sensazioni positive pre CCC

Il caldo sta lentamente allentando la sua morsa, quando mancano solo 18 giorni alla CCC ultima sfida della stagione.
Sarà il terzo tentativo di raggiungere il fatidico numero 100, segno di chissà quale irrazionale svolta.
Si accavallano anche progetti interessantissimi, che vedono concretizzarsi piano piano la Via degli Dei (Bologna-Firenze), questa volta non in solitaria, ma accompagnato da mia moglie.
Come dicevo all'inizio dell'anno, passione ed ispirazione saranno il motore delle mie esperienze... ho notato che quando questi due sostantivi si concretizzano, il trasporto diventa irrefrenabile.
Quella vena di pazzia che scorre nella mente bacata di altri ultra trailer è stata uno spunto per Mariagrazia anche solo per provare l'emozione di sfidare un qualcosa di intangibile, qualcosa che può sembrare, anche nella mente di chi la progetta, un'impresa.
Lasciamo che tutto giri bene, le gambe, i pensieri e avviciniamoci a questa gara sacra che fa battere il cuore a migliaia di appassionati, la CCC, del circuito dell'Ultra Trail del Monte Bianco.
E poi arriverà il resto.