venerdì 7 giugno 2013

Rotture di palle e sconfitte.

Mi rendo conto che le cronache delle gare iniziano a rompermi un pò le palle, anche e soprattutto quando le stesse sono scritte dal sottoscritto e riguardano gare alle quali ho partecipato.
Guardo il calendario e mi accorgo di averci messo quasi 3 settimane a digerire mentalmente la Abbots Way, ora riesco a guardare avanti.
Così come in gara la fatica a mio avviso aiuta a pensare meglio, allo stesso modo dopo la gara la cortina fumogena formata dall'insieme di sensazioni complesse legate allo sforzo tende a velare lo sguardo, impedendo di guardare con chiarezza al futuro.
Serve pazienza, e non mi manca. 
Il ritiro in una competizione lascia sempre l'amaro in bocca specie se, come nel mio caso, la competizione è contro me stesso. Si possono sempre trovare mille scusanti e motivazioni plausibili, ma la realtà è che un ritiro è sempre una sconfitta.
L'accezione del termine sconfitta tipicamente è negativo. Per quanto mi riguarda non penso di poter "vincere" in eterno. Sono sicuro che altre sconfitte mi attenderanno nella vita. Credo che l'importante sia capirne le motivazioni e trarne un insegnamento che mi possa migliorare in qualche modo.
Così, ora che le nebbie della Abbots si sono dissipate, mi appaiono davanti un insieme di sentieri che si perdono lontano all'orizzonte, tanto stimolanti quanto imperscrutabili.
Ripetevo sempre: "Esisterà un'era pre Abbots ed un'era post Abbots". Così è stato. Le cose forse non sono cambiate, sono cambiate però le percezioni, le chiavi di lettura e, quindi, l'approccio alla medesima realtà ora è mutato.
Una visione estremamente critica si è autoalimentata nella mia mente, che con il passare delle ore va a demolire architetture complesse per riportare in primo piano la semplicità della sostanza.
Quella semplicità che, di questi tempi, mi porta a correre nel bosco la sera, tra le braccia degli ultimi raggi di sole della giornata.

1 commento:

  1. La cultura della sconfitta è una delle cose che più manca in Italia. Sono contento di leggere che c'è qualcuno che vi si confronta. Io sono d'accordo con te.

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