lunedì 28 gennaio 2013

Correre è un pò volare - 42 k (Verso l'UltraBericus Part 3)

Potrà sembrare strano, ma dopo le due ore la corsa assume una concretezza diversa.

Il movimento diventa meno aggressivo, minimale, così come la mente inizia a processare le cose in maniera differente. Sono i momenti più belli, quando il tempo perde di significato e ci si perde nelle emozioni.

Non riuscirò mai a spiegarlo con la dovuta precisione, ma una sensazione è rimasta impressa nella mia mente, affascinandomi e facendomi compagnia per tutta la durata dell'uscita.

Ho scoperto perchè amo la corsa, cosa la distingue da tutto il resto; il perchè riesce ad affascinare la parte più recondita della mia mente.
Tutto è racchiuso in quella frazione di secondo che divide la spinta delle dita di un piede dall'impatto con il suolo dell'altro. Quel momento affascinante dove si rimane in sospensione, appesi ad un filo, leggeri come se fossimo trasportati dal vento.
Un continuo alternarsi di fisicità terrena e di spinta verso l'alto, di voglia di andare più avanti, combattendo con le nostre energie contro il male supremo, l'inedia.

Questa è, per me, l'essenza vita. Questa è, per me, l'essenza della corsa.

Correre, in fondo, è un pò come volare!

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