martedì 16 aprile 2013

Traversata Colli Euganei - Squadra Cinghiali - 44k 2.000 D+


Suona la sveglia, mi giro dall'altra parte, qualche minuto di sonno in più è necessario, per realizzare quello che ci attende.
Mariagrazia è già in piedi e sta sistemando le ultime cose per la sua 21km. Riesco a trascinarmi fuori dal letto e a preparare lo zaino, alle 5.15 ci presentiamo puntuali al ritrovo con Elisa, carichiamo le cose in macchina e poi via, verso Villa di Teolo.
Il viaggio è tranquillo ed arrivati sul posto troviamo un bel pò di trailer che affollano il piccolo paese.
I minuti corrono via molto veloci e quasi senza accorgermene mi trovo immerso nel serpentone di atleti che sfila sotto lo striscione della partenza.
Arrivo già affaticato a questa gara, dopo una settimana di allenamenti intensi, vedo scattare subito in avanti tutti i nostri amici, io tengo a freno la voglia di correre a tutta birra e mi trovo affiancato a Piero che, in dubbio fino all'ultimo, ha deciso di affrontare questi 42 km. Decidiamo di procedere di pari passo, puntando a tagliare il traguardo.
I paesaggi che ci circondano sono fantastici, i sentieri in perfette condizioni e i ristori, numerosissimi, rendono meno duro il procedere.
Sembriamo la coppia di militari del reparto speciale protagonisti minori nel libro di Dean Karnazes, anche noi procediamo in coppia attraversando gli alti e bassi fisici e umorali della gara con un unico obiettivo, arrivare in fondo.
Correre assieme aiuta moltissimo, specie quando la testa va in crisi, e ciò accade per entrambi poco prima della metà gara, in un tratto tanto affascinante quanto impegnativo.
La distanza da percorrere si ingigantisce sempre più, fino a toglierci il respiro e l'energia dalle gambe.
Teniamo duro, qualche parola semplice che funziona meglio dei discorsi forbiti dei motivatori, in questo modo, a furia di "Daje", "Umiltà" e "Squadra Cinghiale uniti al traguardo" si macinano chilometri.
Riusciamo ancora a correre in pianura ed in discesa, ed i chilometri vanno ad ammonticchiarsi in cascina.
Rimango estasiato da un piccolissimo punto di ristoro gestito da due signore, un paio di sedie per far riposare gli atleti, due bottiglie d'acqua appoggiate per terra ma un grandissimo sorriso nei confronti di questi corridori/camminatori che passano per i loro boschi, i loro sentieri, a pochi metri dall'uscio della loro casa.
Questo è lo spirito che mi fa accapponare la pelle, questa l'etica che amo e che voglio fare punto cardine della mia vita. Le cose più importanti sono quelle semplici.
La nostra gara continua, con la mente puntata a quella salita del Monte della Madonna che metterà a dura prova il nostro fisico intorno al 37° chilometro.
Ed eccola che si presenta alle nostre gambe, inizia in maniera graduale, incrementando la pendenza con il passare dei metri, fino ad arrivare a tratti da Skyrace da brivido sul finale, con bellissimi scorci sul panorama sottostante e una fantastica cornice di vegetazione che ci accompagna, tra atroci sofferenze, alla cima della salita.
Su questa salita Piero ha compiuto una vera impresa, mantenendo un passo costante e procedendo come un treno tra gente che annaspava e collassava. Non si è mai arreso, nemmeno di fronte alla fatica più intensa, che si poteva leggere dal suo sguardo, focalizzato verso un punto invisibile situato centinaia di metri più in alto, la vetta.
La discesa finale ci riempie di gioia, siamo provati ma strafelici. L'arrivo assieme, abbracciati sotto il traguardo è un momento molto intenso, che riassume i chilometri, la fatica e l'energia che ci siamo passati a vicenda.
Intanto Mariagrazia ed Elisa avevano terminato la loro prima esperienza trail, portando a termine alla grandissima la loro prova!
Una grandissima giornata, sotto ogni punto di vista .. e soprattutto... per la Squadra Cinghiali!
Avanti tutta!


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