giovedì 13 dicembre 2012

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Potrebbe essere la temperatura esterna di queste serate, ma in questo caso rappresenta la distanza dalla prossima gara, la mezza di Castelmaggiore.

Si tratta dell'ennesimo tentativo di scendere sotto il muro dell'ora e mezza, molto probabilmente rimarrà tale.

L'allenamento, iniziato bene a metà novembre, si è poi disperso in interessanti divagazioni parallele, dettate dall'arricchimento del gruppo runners serale e dalla voglia di uscire sui sentieri nonostante il buio ed il freddo.

Sarà la vecchiaia oramai conclamata, ma il cronometro mi affascina sempre meno.

Riuscire a fermare le lancette prima di un determinato limite, non può in nessun modo competere con la gioia di condividere un percorso con gli amici, con il piacere di confrontarsi con visioni di vita differenti da quelle che sono presenti nella nostra testa, con la soddisfazione che si prova nel guidare altre persone a muovere i primi passi in questo magico mondo di fatica, sofferenza, che ci consente una evasione totale dal grigio mondo quotidiano affidandoci completamente alle meraviglie di madre natura.

Troppo spesso ci affanniamo per cose senza senso, l'obiettivo è riprendere la misura corretta delle cose, tenere le redini della vita in mano.

Domenica non so come andrà la gara, non so che numeri appariranno sul display posto accanto allo striscione di arrivo, ma non mi importa. Ho delle certezze, andrò in macchina con Piero, come a Carpi, troverò altri amici infreddoliti prima della partenza e gli stessi amici sudati all'arrivo, correremo gli stessi 21097 metri; questo mi basta, sarà una splendida giornata.

Tutto il resto sarà solo di contorno.

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