domenica 2 dicembre 2012

Sangue e fango

Esco per godermi qualche raggio di sole che oramai era un amico dimenticato.

Non faccio tempo a rendermi conto delle condizioni limite dei sentieri che finisco steso come un attaccante falciato in area di rigore... ricostruisco la dinamica dell'incidente e identifico il sasso criminale.

Guardo il cronometro.. 2 minuti e 30 secondi... una partenza con il botto. Me ne frego e proseguo a correre.

Trabucchi e company hanno ragione.. solo dopo qualche chilometro mi accorgo del sangue che mi ha colorato il ginocchio.. vabbè... si va avanti, visto che non fa male :)

Il giro è spettacolare, rifaccio la variante imparata con Leo e il sentiero scorre prima in mezzo agli ultimi colori rimasti appesi alle latifoglie e poi sul gesso reso grigio come l'asfalto dalle piogge di questi giorni, stupendo balcone sulla vallata dell'Idice.

Un giro splendido, da solo in mezzo alla natura, salite e discese vissute dentro, diventando un vero e proprio rimedio a tutti i mali... il ginocchio mi porterà fino in fondo, il dolore farà capolino solo dopo la doccia, come se avesse capito che non avrebbe dovuto rovinarmi questa splendida uscita.

2 commenti:

  1. Splendido! Che invidia! Le ginocchia per fortuna rotulano fedeli...
    Ciao, Mariano

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  2. @marianorun: Finchè c'è rotula c'è speranza :) Grazie della visita!F

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