Lasciamo la macchina e subito il sentiero inizia a salire, dobbiamo raggiungere il crinale. La giornata è veramente invernale, anche se siamo al 30 di Marzo. Nebbia piuttosto fitta e un gran fango per terra, che ci costringe a salire per buona parte camminando.
Arrivati sul crinale la situazione non cambia molto, il primo tratto è estremamente fangoso, successivamente si arriva in quella che d'estate diventa una strada bianca, ma che ci si presenta come una sorta di zona palustre.
Non passa molto ed inizia anche a piovere, dapprima in maniera leggera, successivamente in maniera insistente e abbondante.
La pioggia, unita al progressivo aumento di quota (arriveremo circa ad 850 metri) e al vento continuo e tagliente, mi fa venire in mente il recente fatto accaduto alla Maremontana.
Cerchiamo di non sottovalutare l'importanza dell'alimentazione, ci copriamo con gli antivento/antipioggia e proseguiamo.
Raggiungiamo una proprietà chiamata Ca' dei Gatti... dopo una discesa piuttosto lunga, un dubbio ci pervade... ma dove sono finiti i segni del sentiero? La traccia del GPS inoltre un chilometro fa ha preso una strana svolta a 90°, mentre il crinale, secondo le nostre cognizioni geografiche, doveva procedere in maniera rettilinea.
Torniamo indietro e recuperiamo il sentiero corretto, pioggia e nebbia ci avevano fatto perdere le indicazioni giuste.
Non ci facciamo abbattere e raggiungiamo il Sasso della Mantesca, una formazione rocciosa piuttosto piccola, ma ricca di fascino, che si erge sul crinale. Arriviamo in cima e ci mettiamo rapidamente in marcia per il ritorno. Fa freddo.
Proprio il freddo sarà il protagonista principale del mio ritorno. Davanti Sky tiene un buon ritmo e fatico abbastanza a stargli dietro. Le gambe non sono per nulla fresche. Devo migliorare il mio assetto mentale, faccio troppa fatica, penso troppo al freddo e mi sta venendo ancora più freddo.
Decido di mettere i guanti, non è semplice con le mani semicongelate, ogni movimento particolare è un dolore simile a quello di un ago, ma riesco a completare l'operazione e questo fa scoccare la scintilla definitiva.
Recupero un pò di energie, mangio e bevo anche se non ho nè fame nè sete, con questi piccoli accorgimenti riesco a togliere un pò di piombo dalle gambe ed arrivare con il buon Sky al tanto agognato automezzo che ci riporterà a casa.
Un'uscita che sulla carta non doveva riservare nessuna sorpresa, che ci ha messi in realtà a dura prova.
La risposta dei nostri due eroi è stata comunque maiuscola!
Il tracciato sarà da rivalutare con condizioni meteo migliori, la nebbia limitava a 30 metri circa la visibilità, impedendo allo sguardo di godere delle bellezze del panorama. Ma il tempo non ci manca e le gambe neppure!
Avanti tutta!