Il tempo ci scorre addosso. Nel cielo non si assiepano nubi a velare la luce del sole. Il caldo affiora
dalla terra, trascinato in giro dal vento.
Eppure siamo sempre noi, ora con il sudore addosso, che ci spostavamo lungo i sentieri resi muti da una coltre bianca.
Il respiro ci si ghiacciava davanti, mentre procedevamo con passi silenziosi sotto archi fatti di alberi
raggomitolati su se stessi.
Intorno a noi danzavano fantasmi di figure sfuggevoli incorniciate da fiocchi di neve, coriandoli scoloriti in un carnevale privo di allegria.
Sembrava tutto così freddo.
Nei ricordi le immagini sono impregnate di sentimenti, che rendono splendide anche le esperienze più dure.
Il ricordo della neve addosso è per me l'abbraccio di una persona amata, ed il bosco addormentato sotto la coltre bianca un bambino cullato dalle braccia della madre.
Foto di Salvatore Franchi. Grazie per l'ispirazione.
giovedì 18 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
Traversata Colli Euganei - Squadra Cinghiali - 44k 2.000 D+
Suona la sveglia, mi giro dall'altra parte, qualche minuto di sonno in più è necessario, per realizzare quello che ci attende.
Mariagrazia è già in piedi e sta sistemando le ultime cose per la sua 21km. Riesco a trascinarmi fuori dal letto e a preparare lo zaino, alle 5.15 ci presentiamo puntuali al ritrovo con Elisa, carichiamo le cose in macchina e poi via, verso Villa di Teolo.
Il viaggio è tranquillo ed arrivati sul posto troviamo un bel pò di trailer che affollano il piccolo paese.
I minuti corrono via molto veloci e quasi senza accorgermene mi trovo immerso nel serpentone di atleti che sfila sotto lo striscione della partenza.
Arrivo già affaticato a questa gara, dopo una settimana di allenamenti intensi, vedo scattare subito in avanti tutti i nostri amici, io tengo a freno la voglia di correre a tutta birra e mi trovo affiancato a Piero che, in dubbio fino all'ultimo, ha deciso di affrontare questi 42 km. Decidiamo di procedere di pari passo, puntando a tagliare il traguardo.
I paesaggi che ci circondano sono fantastici, i sentieri in perfette condizioni e i ristori, numerosissimi, rendono meno duro il procedere.
Sembriamo la coppia di militari del reparto speciale protagonisti minori nel libro di Dean Karnazes, anche noi procediamo in coppia attraversando gli alti e bassi fisici e umorali della gara con un unico obiettivo, arrivare in fondo.
Correre assieme aiuta moltissimo, specie quando la testa va in crisi, e ciò accade per entrambi poco prima della metà gara, in un tratto tanto affascinante quanto impegnativo.
La distanza da percorrere si ingigantisce sempre più, fino a toglierci il respiro e l'energia dalle gambe.
Teniamo duro, qualche parola semplice che funziona meglio dei discorsi forbiti dei motivatori, in questo modo, a furia di "Daje", "Umiltà" e "Squadra Cinghiale uniti al traguardo" si macinano chilometri.
Riusciamo ancora a correre in pianura ed in discesa, ed i chilometri vanno ad ammonticchiarsi in cascina.
Rimango estasiato da un piccolissimo punto di ristoro gestito da due signore, un paio di sedie per far riposare gli atleti, due bottiglie d'acqua appoggiate per terra ma un grandissimo sorriso nei confronti di questi corridori/camminatori che passano per i loro boschi, i loro sentieri, a pochi metri dall'uscio della loro casa.
Questo è lo spirito che mi fa accapponare la pelle, questa l'etica che amo e che voglio fare punto cardine della mia vita. Le cose più importanti sono quelle semplici.
La nostra gara continua, con la mente puntata a quella salita del Monte della Madonna che metterà a dura prova il nostro fisico intorno al 37° chilometro.
Ed eccola che si presenta alle nostre gambe, inizia in maniera graduale, incrementando la pendenza con il passare dei metri, fino ad arrivare a tratti da Skyrace da brivido sul finale, con bellissimi scorci sul panorama sottostante e una fantastica cornice di vegetazione che ci accompagna, tra atroci sofferenze, alla cima della salita.
Su questa salita Piero ha compiuto una vera impresa, mantenendo un passo costante e procedendo come un treno tra gente che annaspava e collassava. Non si è mai arreso, nemmeno di fronte alla fatica più intensa, che si poteva leggere dal suo sguardo, focalizzato verso un punto invisibile situato centinaia di metri più in alto, la vetta.
La discesa finale ci riempie di gioia, siamo provati ma strafelici. L'arrivo assieme, abbracciati sotto il traguardo è un momento molto intenso, che riassume i chilometri, la fatica e l'energia che ci siamo passati a vicenda.
Intanto Mariagrazia ed Elisa avevano terminato la loro prima esperienza trail, portando a termine alla grandissima la loro prova!
Una grandissima giornata, sotto ogni punto di vista .. e soprattutto... per la Squadra Cinghiali!
Avanti tutta!
sabato 6 aprile 2013
... stanchezza...
Non ci si abitua mai abbastanza alla sua compagnia.
A volte sa essere una presenza discreta, che si fa da parte appena glielo chiediamo. Altre volte non si sposta, si pianta di traverso sul sentiero e ci impregna la mente, impedendoci di andare avanti.
E così, nella seconda metà di questa settimana di carico estremo, non si è fatta da parte.
Venerdì senza nemmeno un chilometro, azzerato a livello mentale, oggi 5 chilometri senza energie, che mi hanno consigliato di tornare tristemente a casa. Ci sarà un motivo?
In questi casi sono sempre portato a ricercare la causa del tracollo. Alimentazione, stanchezza, chilometri, pensieri vari.
Penso sia una ricerca inutile. Perchè non si riesce quasi mai a rilevare la causa effettiva, ma solo a crearsi degli alibi.
L'immagine che mi rappresenta oggi è quella dei prati visti durante la breve uscita di corsa. Intrisi d'acqua in ogni loro più intima particella, incapaci di assorbire anche solo una goccia d'acqua in più.
Mi sento così in questo momento, intriso di chilometri e di pensieri, completamente incapace di reagire, ma cosciente del fatto che domani sarà un altro giorno.
Avanti tutta, comunque!
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