Ritorno dopo un periodo di assenza dal blog. Quest'estate altalenante ha fatto vacillare il mio approccio alla corsa. Sono andato "fuori sentiero" per un attimo, una traiettoria che si è poi corretta con la SudTirol Ultra Race.
Mi arriva una mail, imprevista, dalla redazione di Soul Running/Distance Plus che mi comunica di aver conseguito il primo posto nella classifica del Virtual trail Championship, che mi consente di partecipare alla SudTirol Ultra Race, gara di 121 Km sui monti Sarentini.
La gara, durissima e mal organizzata, mi conduce ad un ritiro intorno al sessantesimo Km, a passo Pennes. La gamba c'era ancora, ma il tratto molto tecnico che mi aspettava nei chilometri successivi l'avrei dovuto affrontare al crepuscolo, forse di notte... inutile rischiare, avevo già appreso molto da quella gara.
Sopra tutto l'emozione che è rimasta nel cuore assieme ai paesaggi stupendi che mi si sono schiusi davanti con le prime luci di un'alba infuocata. Un paesaggio da film che non avrei neppure potuto immaginare.
Una stella cadente appena oltre il crinale solca il cielo purpureo. La rugiada accompagna le salite e discese sui prati, mentre la dura roccia affiora dai sentieri quasi costantemente sopra i 2000 metri. Tanti passaggi da fare con attenzione, splendidi scorci sulle dolomiti, l'alternarsi di figure che come me stanno vivendo la montagna in questo modo tanto estremo quanto naturale.
Contare solo su se stessi qui non basta, serve cuore. Serve sentirsi una cosa sola con l'ambiente che ti circonda, per non farsi spaventare, per riuscire a trovare la forza di andare avanti.
Perso in un mondo che non si può spiegare, realizzo l'inafferrabilità delle sensazioni e delle motivazioni che mi spingono ad affrontare queste imprese. Lassù la concretezza domina qualsiasi altra cosa, traccia la linea di separazione tra il fermarsi e l'andare avanti, scrive parole di fuoco nella mente e riempe di emozioni il cuore.
Ed ancora una volta, condividere è tutto. Non fuggire, non isolarsi, ma vivere. Vivere emozioni, sentimenti, che si attaccano alla pelle e bruciano come i raggi del sole del mezzogiorno.
Il concetto di condivisione che intendo trascende i limiti imposti dalla fisicità. Non conta più essere vicini o lontani, o l'aver percepito davvero il "cosa". Si condivide con il cuore, unendo diversi modi di leggere la stessa realtà che viviamo.
Perchè non conta tanto cosa stai vivendo, ma come lo stai vivendo.
E così ringrazio Mariagrazia per aver saputo stare sempre con me: di notte, in salita, in discesa, nei momenti di crisi con un sorriso e nei momenti di esaltazione con un silenzio contemplativo che colmava i km di distanza.
Ringrazio Hariken per avere in se la purezza che solo un gatto può avere, quella di fidarsi ciecamente della sua famiglia e di comunicarlo con uno sguardo lungo una frazione di secondo.
Ringrazio Luca per avermi dato tantissimi spunti e motivazioni per arrivare qui, per avermi trasmesso un insieme di concetti che hanno permesso di creare la mia visione definitiva. Lassù, sulle cime 1 e 2, non ci sono arrivato. Rimarranno solo quelle che abbiamo fatto assieme in un pomeriggio di ordinaria follia.
Ringrazio Eleonora, con la quale ho percorso molti chilometri, accelerando quando pensavo di non poter stare in piedi, attraversando vallate infinite solo perchè ci andava di farlo, perchè stavamo vivendo quel momento. Il Radler mi ricorderà quelle ore trascorse assieme a viaggiare su sentieri che attraversavano esperienze e progetti, mentre lei dettava il passo in discesa ed io in salita.
Ringrazio Giovanna, perchè ora corro per me stesso, perchè amo farlo e amo la montagna. Perchè quando arrivo su di una cima mi guardo intorno e vivo quello che mi circonda, senza scappare da nulla nè rincorrere nessuno.
Altri andrebbero ringraziati, ma qui si parla di Sud Tirol e di un momento particolare, mi limito al caso specifico.
Sulla scia di queste emozioni si riparte, sono sensazioni troppo belle per non essere rivissute, i sentieri mi aspettano!
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