Le cose semplici sono sempre le migliori, ma a volte le cose complicate sono le "più migliori"! :)
Ante trekking -
Prima del trekking di Brento, la premiata ditta Gio, Roby, Piero ed Ilario, mi accompagna in un giro d'apertura, che passa dalla cima del monte adone e poi si allarga fino a passare da Monte del Frate.
Sento ancora nelle ossa il lungo del giorno prima e sto attento a non strafare, anche se le gambe tutto sommato lanciano buoni segnali.
Avvolti dalla nebbia arriviamo alla cima belli contenti, po ci lanciamo in discesa, prima di accettare una delle temibilissime variazioni del Rettile. Per formare un "otto" prendiamo un sentiero strettissimo che taglia a mezza costa il contrafforte pliocenico e, in uno dei passaggi più delicati, troviamo un signore che cerca di recuperare il cagnolino, caduto qualche metro più sotto verso la scarpata. Lo seguiamo con lo sguardo recuperare la bestiola che sembra essere un pò sofferente, ma l'incidente sembra essersi comunque risolto, passiamo oltre.
Tutti iniziamo a pensare che anche noi avremmo potuto trasformarci in tanti piccoli Trilly, così si chiamava il cagnolino, sbagliando qualche passo in situazioni critiche.. ma non c'è tempo per sbagliare ed i nostri piedi ci conducono sereni all'arrivo.
Un giro fantastico, come sempre, reso ancor più particolare dal sentiero superwild di Roberta.
Post trekking
Terminato il trekking, dopo una mezz'ora di pausa pranzo, mentre la nevicata non accennava minimamente a smettere, ecco che con Monica decidiamo comunque di partire, ancora alla volta della cima del Monte Adone. Il paesaggio è spettacolare, ricoperto da un sottile strato di neve che ricopre anche il sentiero, rendendolo particolarmente insidioso.
Il passo è buono, ed il battesimo del trail (seppur assolutamente autogestito) di Monica è una vera chicca da runner, lei procede senza indugio su per la salita ed io dietro, contentissimo per la sua bella esperienza e per quello che stiamo vivendo. Occasioni così non capitano spesso.
Arriviamo sulla cima, cerchiamo di farci una foto ma l'elettronica ci volta le spalle.. batteria a zero .. allora ricorriamo al fantastico quadernetto del viandante, custodito dalla croce del Monte, per scrivere la nostra dedica.
Ripartiamo verso la discesa, dove oramai la neve aveva reso impraticabile il sentiero e il tempo passato con le chiappe a terra, sopravanzava di gran lunga quello trascorso sui piedi :)
Tra le risate ce la facciamo ad arrivare in fondo, sporchi ma contenti, per affrontare l'ultimo tratto in accelerazione continua, sulle ali dell'entusiasmo. Grande Monica!
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